Gli adulti richiedono circa 0,8 o 0,9 grammi di proteine per chilogrammo sano di peso corporeo al giorno. Ha importanza se quella proteina proviene da animali o piante? Apparentemente sì.
Gli effetti avversi associati a diete a base di carne a lungo termine e ad alto contenuto proteico possono includere disturbi dell’equilibrio osseo e del calcio, aumento del rischio di cancro, disturbi del fegato e peggioramento della malattia coronarica.
E i nostri reni? I ricercatori dell’Università di Harvard hanno seguito migliaia di donne sane per più di un decennio per cercare la presenza di proteine in eccesso nelle loro urine, un segno che i reni potrebbero iniziare a fallire. I ricercatori hanno trovato tre componenti dietetiche associate a questo segno di declino della funzione renale: proteine animali, grasso animale e colesterolo. Ciascuno si trova in un unico posto: i prodotti animali. Non è stata trovata alcuna associazione tra il declino della funzionalità renale e l’assunzione di proteine vegetali o grassi.
Un’elevata assunzione di proteine animali può indurre iperfiltrazione, un drammatico aumento del carico di lavoro del rene. Entro poche ore dal consumo di carne, che si tratti di manzo, pollo o pesce, i nostri reni possono passare alla modalità di iperfiltrazione, mentre una quantità equivalente di proteine vegetali non provoca praticamente alcuno stress sui reni.
Anche il consumo di proteine animali sembra innescare il rilascio del fattore di crescita insulino-simile 1 (IGF-1), un ormone della crescita che promuove il cancro. I livelli di IGF-1 aumentano durante l’infanzia per alimentare il nostro sviluppo e diminuiscono quando raggiungiamo l’età adulta. Se i livelli rimangono troppo alti, tuttavia, le nostre cellule riceveranno costantemente un messaggio per crescere, dividersi e continuare a crescere. Non sorprende quindi che più IGF-1 nel nostro flusso sanguigno, maggiore sia il nostro rischio di sviluppare alcuni tumori. Le proteine animali sembrano stimolare la produzione di IGF-1 sia che si tratti delle proteine muscolari della carne, delle proteine dell’albume nelle uova o delle proteine del latte nei latticini. Dopo soli 11 giorni di riduzione delle proteine animali, tuttavia, i nostri livelli di IGF-1 potrebbero diminuire del 20%.
Osservare il nostro rapporto tra proteine animali e piante può essere utile per la prevenzione del cancro. Il più grande studio sul cancro della vescica e della dieta ha rilevato che un aumento del 3% nel consumo di proteine animali era associato a un aumento del 15% del rischio di cancro alla vescica, mentre un aumento del 2% nell’assunzione di proteine vegetali era associato a una diminuzione del 23% del rischio di cancro. p>
Dr. Ornish e colleghi sono stati in grado di dimostrare che una dieta quasi esclusivamente vegetale consentiva un’apparente inversione nella fase iniziale della crescita del cancro, quindi il rapporto ideale tra proteine animali e piante potrebbe essere piuttosto basso.
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