La battaglia della foresta delle Argonne

La battaglia della foresta delle Argonne faceva parte di quella che divenne nota come l’offensiva Mosa-Argonne, l’ultima battaglia della prima guerra mondiale. Fu un massiccio attacco lungo tutta la linea, con l’obiettivo immediato di raggiungere il nodo ferroviario come Sedan. Gli Stati Uniti avevano ora più di 1 milione di soldati disponibili per combattere. Sebbene le truppe statunitensi non fossero state testate in battaglia, l’introduzione di oltre 1 milione di truppe ben armate in una battaglia che aveva esaurito gli eserciti per quattro anni si sarebbe rivelata decisiva.

A comandare le truppe statunitensi era il generale Pershing. Responsabile della logistica era il colonnello George Marshall. L’offensiva americana iniziò il 26 settembre 1918 a nord di Verdun. Iniziò come tutte le battaglie della prima guerra mondiale con un massiccio attacco di artiglieria. Le forze americane hanno avuto risultati contrastanti nella prima fase della battaglia che è durata fino al 3 ottobre. La resistenza tedesca era forte, ma il gran numero degli americani costrinse lentamente i tedeschi a tornare indietro. Nel frattempo le truppe francesi e britanniche al Nord stavano avendo un successo simile, avanzando lentamente ma in modo costante. Alla fine della seconda fase della battaglia, durata dal 6 al 26 ottobre, le forze americane erano avanzate di oltre 10 miglia e liberato la foresta di Argonne.

Nella fase finale della battaglia che durò fino all’armistizio dell’11 novembre 1918 le forze americane avanzarono su Metz, mentre le forze francesi conquistarono la meta della campagna Sedan. Gli americani hanno subito 192.000 vittime nella battaglia, di cui 26.277 uccisi. I francesi hanno subito 70.000 vittime, mentre i tedeschi hanno avuto 126.000 vittime tra cui 56.000 prigionieri.

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