corazze bibliche, suore minacciose e una setta ebraica apocalittica. Cosa c’è dietro tutto quel jazz religioso nel secondo episodio di “Dig”?
La serie, che va in onda giovedì sera su USA Network, fonde profezie bibliche, archeologia antica e cospirazione contemporanea in una miscela inebriante che potenzia questo thriller d’azione in rapido movimento da una svolta oscura all’altra.
Ma con così tante cose da fare (omicidi, furti e ingegneria genetica di mucche e bambini) in così tanti luoghi (la Città Vecchia di Gerusalemme, il raggiunge la Norvegia e il deserto del New Mexico), gli spettatori potrebbero essere confusi su ciò che è basato sui fatti e su ciò che è pura finzione.
Quindi qui, senza spoiler e solo qualche sbirciatina per coloro che non hanno saputo tuttavia, c’è qualche retroscena per aiutare chi non lo sapesse:
Gli esseni: un personaggio avverte che “un esseno” non penserebbe nulla a camminare nudo per 60 chilometri attraverso la tundra norvegese per rapire una giovenca rossa. Chi sono questi superuomini che non hanno paura di un po ‘di neve e sterco di vacca tra le dita dei piedi?
Storicamente, gli esseni erano una setta ebraica attiva prima e durante la vita di Gesù – il tempo del Secondo Tempio nel giudaismo. Vivevano in comunità sparse in tutta la Giudea biblica ed erano noti per il loro acuto ascetismo e dedizione. Gli studiosi ritengono di essersi impegnati nella povertà volontaria, nel celibato, nel vegetarianismo e nei bagni rituali (“Dig” continua a tornare a un mikvah, o bagno rituale, sotto il Monte del Tempio). Sono i ragazzi – ed erano tutti ragazzi – che presumibilmente tenevano i Rotoli del Mar Morto e, come molti personaggi in “Dig”, credevano che l’apocalisse, o la fine dei giorni, sarebbe arrivata presto.
“Dig” postula che gli esseni non siano morti nel deserto della Giudea, ma siano vivi e vegani e alla ricerca di una giovenca rossa. Ci sono, infatti, persone oggi che si considerano Esseni contemporanei, solitamente guidati da un rabbino. Esiste persino un movimento moderno degli esseni della California meridionale. Il loro ultimo incontro, secondo il loro sito web, è stato una cena vegetariana lo scorso novembre. Nessuna menzione di incursioni di trekking sulla neve in tutta la Norvegia.
Cristiani ebrei: Josh, il ragazzo cresciuto in un bunker da un culto religioso, viene mostrato mentre tiene un tipico bar mitzvah, il rito di passaggio per i ragazzi ebrei a 13 anni (e 12 anni per le ragazze, per le quali si chiama “bat mitzvah”). Alla fine della cerimonia, il pastore cristiano che ha cresciuto Josh grida “Lode a Gesù!” e la sua congregazione grida “Amen”. Cosa sta succedendo qui?
A questo punto della serie, non è chiaro se il pastore e i suoi seguaci siano ebrei messianici che credono che Gesù fosse il messia o un culto di cristiani che tentano di vivere come i primissimi I cristiani eseguivano alcuni riti e rituali ebraici.
Entrambe le possibilità si basano sui fatti. Il gruppo “Ebrei per Gesù” del XX secolo è un’organizzazione diffusa e ben finanziata di persone che si identificano come ebree ma che sperano di farlo convertire gli ebrei al cristianesimo. Gli studiosi affermano che i primi cristiani – noti come “cristiani ebrei” – aggiunsero il battesimo alle loro pratiche ebraiche come l’osservazione dei giorni sacri ebraici.
Dodici pietre preziose: il pilota “Dig” si concentrava su un pettorale sacerdotale rubato, un quadratino decorato con una dozzina di pietre preziose. Tutto questo è uscito direttamente da Genesis. Ma un pettorale del genere non esiste davvero come un antico manufatto custodito in un caveau sotto un museo di Gerusalemme (almeno non per quanto questo giornalista può confermare).
Questo pettorale biblico presumibilmente aveva 12 gemme, una per ciascuna delle Dodici Tribù di Israele, i discendenti di Giacobbe, nipote di Abramo e fondatore del popolo ebraico.
La Bibbia dice anche che ogni gemma era incisa con un nome tribale : Ruben, Simeone, Giuda, Issacar, Zebulon, Beniamino, Dan, Neftali, Gad, Ascer, Efraim e Manasse. Tutti i tizi – e tutti lì, in lettere ebraiche, sulle pietre in “Dig”.
Cos’altro fa “Dig”? Bene, c’erano tutte quelle suore accigliate che l’agente Peter Connelly (Jason Isaacs) è stato spinto attraverso mentre avanzavano lungo un vicolo di Gerusalemme che portava una grande croce di legno. Abbastanza vero: i cristiani in visita ripercorrono spesso i passi di Gesù dal giudizio alla crocifissione sulla Via Dolorosa; molti portano le proprie croci.
Ma per quanto riguarda la gemma mancante, i cristiani nel bunker e il rabbino che vuole la mucca? Forse è meglio affidarsi alle parole di “Dig” Pastor Billingham (David Costabile, ex “Breaking Bad”): “Queste cose non sono facili da spiegare, ma a tempo debito.”