Nuove strade a Stoccolma
Nel presentare a Jim Thorpe le sue due medaglie d’oro a Stoccolma nel luglio 1912, il re Gustavo V di Svezia, il patrono dei Giochi della V Olimpiade, gli disse: “Signore, sei il più grande atleta del mondo”. La stella americana dell’atletica leggera di origini native americane aveva entusiasmato il pubblico di Stoccolma con le sue imprese. Ha iniziato vincendo il pentathlon (salto in lungo, giavellotto, disco, 200 me 1.500 m), arrivando a casa primo in ogni evento tranne che per il giavellotto, e poi è arrivato quarto nel salto in lungo e settimo nel salto in alto. Ha salvato il meglio fino all’ultimo, producendo però una prestazione straordinaria nel decathlon, che comprendeva i 100 m, il salto in lungo, il lancio del peso, il salto in alto, i 400 m, discus, 110 m ostacoli, salto con l’asta, giavellotto e 1.500 m. Battendo il suo sfidante più vicino, lo svedese Hugo Wieslander, di quasi 700 punti, stabilì un nuovo record mondiale di 8.412 punti, che sarebbe rimasto fino al 1948.
Titoli persi e riconquistati
Sportivo dai molti talenti, Thorpe ha giocato a baseball per il club Rocky Mount nella Carolina del Nord nel 1909 e nel 1910, ricevendo piccoli pagamenti per ogni partecipazione che ha fatto. Quando un rapporto apparve nel Worcester Telegram e Gazette affermando tanto, era d Ritenne che Thorpe avesse violato le regole relative al dilettantismo e all’inizio del 1913 fu privato dei suoi titoli olimpici. Il 18 gennaio 1983, circa 30 anni dopo la sua morte, il Comitato Olimpico Internazionale ha ufficialmente ripristinato le medaglie di Thorpe dei Giochi del 1912 in una cerimonia emozionante alla quale hanno partecipato due dei suoi figli.
Un pioniere della NFL
Nato da genitori per metà nativi americani e cresciuto nella Sac and Fox Nation in Oklahoma con il nome Wa-Tho-Huk, che significa “Bright Path”, Thorpe ha praticato una serie di sport al massimo livello fino a alla fine degli anni 1920. Prima e dopo le sue imprese olimpiche, ha intrapreso una carriera nell’atletica leggera, ha giocato a baseball e basket ed è diventato una delle prime grandi stelle del football americano professionistico, facendosi un nome con i Canton Bulldogs dell’Ohio, che si proclamò “campioni del mondo” nel 1916, 1917 e 1919. Con i Bulldogs avrebbe giocato un ruolo nella creazione della National Football League (NFL) e divenne il suo primo presidente nel 1920. Thorpe alla fine si ritirò dallo sport di alto livello a all’età di 41 anni e prontamente entrò al cinema, interpretando ruoli minori come nativo americano in circa 50 film fino ai primi anni ’50.
Una città chiamata Jim Thorpe
Thorpe morì di insufficienza cardiaca il 28 marzo 1953. Aveva 64 anni. La Associated Press lo ha nominato il più grande atleta americano e giocatore di football americano della prima metà del XX secolo, mentre un sondaggio della ABC Sports nel 2000 lo ha classificato come il miglior atleta americano del secolo. Un ulteriore riconoscimento arrivò negli anni ’50, quando la città della Pennsylvania di Mauch Chunk si ribattezzò in onore della star dello sport. Soprannominata “La Svizzera d’America”, la città che ora portava il suo nome divenne il suo ultimo luogo di riposo. Un sito funerario fu costruito sul terreno prelevato dal suo nativo Oklahoma e dallo Stadio Olimpico di Stoccolma, e presenta sia la sua tomba di marmo che un monumento inciso con le famose parole una volta pronunciategli dal re di Svezia.