Dale Earnhardt Sr. ucciso in un incidente

Il 18 febbraio 2001, Dale Earnhardt Sr., considerato uno dei più grandi piloti nella storia della National Association for Stock Car Auto Racing (NASCAR), muore a all’età di 49 anni in un incidente all’ultimo giro alla 43a Daytona 500 di Daytona Beach, in Florida. Earnhardt stava guidando la sua famosa Chevrolet nera n. 3 e stava gareggiando per il terzo posto quando si è scontrato con un’altra macchina, poi si è schiantato contro un muro. Dopo essere stato tagliato dalla sua auto, Earnhardt, il cui stile di guida duro e aggressivo gli è valso il soprannome di “The Intimidator”, è stato portato in un ospedale, dove è stato dichiarato morto per ferite alla testa.

Earnhardt era stato coinvolto in un altro incidente alla Daytona 500 nel 1997, quando la sua macchina si capovolse sulla schiena. Riuscì a sfuggire a un grave infortunio e vinse Daytona nel 1998, la sua prima e unica vittoria in quella gara dopo 20 anni di tentativi. La Daytona 500 da 200 giri e 500 miglia, che fu corsa per la prima volta nel 1959 al Daytona International Speedway di recente apertura, è uno degli eventi più importanti della NASCAR nonché la sua apertura di stagione.

Earnhardt, il cui padre era un pilota di auto da corsa, è nato il 29 aprile 1951 a Kannapolis, nella Carolina del Nord, e ha abbandonato la scuola superiore per perseguire la propria carriera agonistica. Ha continuato a diventare uno dei concorrenti di maggior successo e rispettati della NASCAR, vincendo 76 Winston Cup ( ora nota come Nascar Cup) gareggia nella sua carriera e porta a casa un record sette campionati di Coppa, un’impresa raggiunta da solo altri due piloti nel suo sport, Richard Petty e Jimmy Johnson. Oltre ai suoi leggendari successi come pilota, Earnhardt è stato anche un uomo d’affari di successo e proprietario del team NASCAR. La gara di Daytona del 2001 che è costata la vita a Earnhardt è stata vinta da Michael Waltrip, che ha guidato per Dale Earnhardt Inc. (DEI). Il figlio di Earnhardt, Dale Jr., anche lui pilota DEI (fino al 2008, quando iniziò a guidare per il team Hendrick Motorsports), si classificò secondo in gara.

La morte di Dale Earnhardt Sr. nel 2001 fece lui il quarto pilota NASCAR a morire entro un periodo di nove mesi e alla fine ha spinto i funzionari NASCAR a implementare una serie di norme di sicurezza più rigorose, compreso l’uso di sistemi di ritenuta per la testa e il collo.

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