ANEDDOTO
Tra le grida di “Lunga vita al Re!”, la folla di cortigiani si precipitò attraverso la Sala degli Specchi fino all’appartamento del Delfino al piano terra.
Il mal di testa del re continuò, la sua febbre aumentò e il suo corpo scoppiò in pustole. Entro il 1 ° maggio, però, le sue condizioni sembravano stabili. A poco a poco, man mano che il pus veniva lanciato dal suo corpo e dal suo viso, il re migliorò. L’8 maggio la malattia raggiunse uno stadio decisivo, in cui poteva diminuire o peggiorare. Ma presto iniziò un brusco declino. La febbre del re riprese, più calda che mai, e il suo polso accelerò; divenne delirante e il flusso di pus iniziò ad asciugarsi su. I dottori credevano che tutto fosse perduto, e il 9 le sue condizioni continuarono a peggiorare. Le croste e i brufoli secchi diventarono neri e quelli sulla sua gola gli impedirono di deglutire. Il suo Depositario fu convocato, così come il suo Primo A lmoner, che ha somministrato l’estrema unzione. Al re, il cui volto era annerito e deformato dalle croste, fu dato un rimedio finale, ma con poche speranze di successo. La mattina del 10 maggio giaceva immobile, sebbene ancora cosciente. Alle 11 morì in preda alla morte e morì alle 15:15.
Tra le grida di “Viva il re!”, La folla di cortigiani si precipitò attraverso il Sala degli Specchi dell’appartamento del Delfino al pianterreno Secondo Mme Campan, Luigi XVI e Maria Antonietta si inginocchiarono abbracciati e mormorarono: “Mio Dio, guidaci e proteggici; siamo troppo giovani per salire al trono. “
Il regno di Luigi XVI era iniziato. Doveva essere l’ultimo a Versailles.