Lingue indiane, lingue parlate nello stato dell’India, generalmente classificate come appartenenti alle seguenti famiglie: indoeuropea (il ramo indo-iraniano in particolare), dravidica, Austroasiatico (Munda in particolare) e sino-tibetano (Tibeto-Burman in particolare).
Delle centinaia di lingue parlate in India, 22 sono menzionate nella costituzione dell’India: Assamese Bengali (Bangla), Dogri, Gujarati, Hindi, Kashmiri, Konkani, Maithili, Marathi, Nepalese, Oriya, Punjabi, Sanscrito, Sindhi e Urdu appartengono tutti al gruppo indo-ariano del ramo indo-iraniano dell’indoeuropeo ; Kannada, Malayalam, Tamil e Telugu appartengono alla famiglia linguistica dravidica; e, delle tre lingue rimanenti, Manipuri (Meitei), parlato in Manipur, e Bodo, parlato nell’India nord-orientale, sono solitamente classificati come appartenenti al ramo tibeto-birmano della famiglia linguistica sino-tibetana, e Santali è classificato come un Lingua Munda. Fatta eccezione per le lingue khasiane parlate a Meghalaya, nell’India nord-orientale, e le lingue nicobare, parlate nelle isole Nicobare nel Mare delle Andamane che si trovano appena a nord-ovest dell’isola indonesiana di Sumatra, entrambe classificate nella sottofamiglia Mon-Khmer di Austroasiatico: le altre lingue della famiglia austronesiana sono parlate nel sud-est asiatico.